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Nell’elegante scrigno della Loggia Zeno sono custoditi alcuni tra i più importanti esempi di oreficeria sacra provenienti dal territorio vicentino. Databili tra la prima metà del Trecento e la fine del Settecento, documentano lo sviluppo dell’arte orafa locale.

Il nucleo principale della raccolta proviene dal Tesoro della Cattedrale cui appartengono i pezzi più antichi e preziosi: la Madonna con il Bambino (1363-1386) e la Croce processionale attribuita alla Bottega dei Da Sesto.
Tra le più antiche e preziose opere d’oreficeria sacra oggi esistenti a Vicenza è il Reliquiario della Sacra Spina. La reliquia della corona di spine di Gesù fu donata nel 1259, a Parigi, dal re di Francia Luigi IX al beato Bartolomeo da Breganze, padre domenicano, vescovo di Vicenza dal 1255 che fece costruire la chiesa di Santa Corona da cui il bene proveniene.
Di rara importanza anche il Calice proveniente dal Duomo di Valdagno (XIV secolo) attribuito al Maestro del serpentino, orafo veneziano di cui si documentano realizzazioni presso il Tesoro di San Marco a Venezia.

Bell’espressione del talento nel campo dell’oreficeria in terra berica è anche l’eccezionale Gioiello di Vicenza, riproduzione del celebre modellino della città di Vicenza realizzato nel 1578, come ex voto per la Madonna di Monte Berico a scongiurare l’ennesima epidemia di peste, e distrutto dalla truppe napoleoniche nel 1797. Autore della versione originale fu il Maestro Cesare Capobianco forse ispirato dal celebre Andrea Palladio.
Tra il 2009 e il 2013, da un’idea di Davide Fiore, il modello è stato ricostruito per iniziativa di un Comitato per il Gioiello di Vicenza attraverso una raccolta di donazioni in argento come avvenuto per l’antico ex voto.

Il nuovo Gioiello di Vicenza, progettato da Romano Concato, realizzato con tecnologia laser PLM da Legor Group S.p.A. e rifinito e assemblato dal maestria dell’argentiere Carlo Rossi, ha diametro di 58 cm, costituito da più di 300 modellini di edifici, 61 dei quali rappresentano palazzi di rilievo storico. È realizzato in argento 925/1000 partendo da piccole sculture in cera modellata che sono servite da modello per la successiva fusione. Gli elementi ottenuti sono stati ultimati e impreziositi dalla rifinitura a cesello e incisione. Il peso finale risulta di 15 kg netti; l’impegno complessivo è stato di circa 2.000 ore di lavoro.