Il merletto di san Nicola nella Giornata della Memoria

Questa è una storia d’arte, di memoria, di guerra e d’amore.

E’ il nostro modo per ricordare la GIORNATA DELLA MEMORIA!

Nel 1933 viene commissionato dalla ditta Coen di Roma un merletto con le storie di san Nicola per essere esposto alla Fiera del Levante del 1934 e donato alla Cattedrale di San Nicola di Bari.

I disegni vengono ideati dal disegnatore Renzo Cellini, mentre il mirabile merletto viene realizzato a Burano dalla Ditta Olga Asta di proprietà di una signora veneziana ebrea.

La ditta “S. di P. Coen” era famosa per il tessile; fondata nel 1880, agli inizi degli anni Trenta aveva un negozio in via del Tritone a Roma con ben 11 vetrine e forniva le più importanti famiglie e case sovrane europee.

Arrivarono le leggi razziali e per le ditte con proprietari ebrei, come la ditta Coen, nubi tempestose apparirono all’orizzonte.

La ditta venne trasformata nel 1938 in una società anonima, la SAITA (Società Anonima Italiana Tessuti Abbigliamento) per cercare di salvarne il patrimonio (gli ebrei di Roma, in maniera ironica, avevano svolto l’acronimo SAITA in “Samuele, Abramo, Isacco Tutti Ariani”).

Il nostro merletto venne comunque realizzato nonostante le limitazioni e le difficoltà e presentato alla Fiera del Levante del 1934 ma tornato a Roma subito dopo, non è mai arrivato alla basilica di San Nicola. Si tratta di un manufatto unico e preziosissimo, realizzato da centinaia di mani di merlettaie con una ricerca e una tecnica straordinaria.

Vittoria Coen, donatrice del merletto al Museo Diocesano racconta “L’archivio del magazzino della Ditta Coen era ricercatissimo dai tedeschi. Attilio (il marito) prese questa tovaglia -l’unica cosa che prese- nel 1943 e la portò a casa”.

I Coen rimasero a Roma e grazie ad una rete di persone saranno aiutati e nascosti da gente amica utilizzando carte di identità truccate. La Ditta chiuse ma il merletto, così come i bozzetti preparatori, rimasero alla famiglia fino al 2009.

Questo straordinario oggetto d’arte, colmo d’amore e storia, viene donato da Vittoria Coen al Museo Diocesano di Vicenza.

Confida la signora Vittoria “Ho dato retta al cuore, ai sentimenti e ho pensato a Vicenza”.